PERCHÉ È NECESSARIO IMPARARE E METTERE IN PRATICA LE REGOLE BASILARI DELL'IGIENE?
Una corretta igiene personale rappresenta il mezzo più efficace per mantenersi in buona salute e diminuire i rischi di infezione.
In genere la scuola insegna al bambino le principali regole igieniche, ma senza alcun dubbio il controllo sulla messa in pratica di tali norme spetta ai genitori.
A partire dal XIX secolo i paesi più industrializzati hanno introdotto innovazioni quali le reti fognarie e l'acqua corrente, che hanno largamente migliorato le condizioni igieniche della popolazione e diminuito l'incidenza di malattie quali il colera e il tifo.
In ogni caso, anche nelle case più moderne e dotate di ogni comfort si può riscontrare la presenza di batteri, se le regole fondamentali dell'igiene non vengono rispettate.
Tenere la casa pulita è naturalmente una ineliminabile necessità, anche se l'igiene deve estendersi ad ogni aspetto della vita in comune, specialmente nel caso in cui si abbiano bambini piccoli.
In primo luogo gli abiti devono essere sempre assolutamente puliti, soprattutto l'abbigliamento intimo. In particolare, per quanto riguarda le scarpe, è importante che esse calzino perfettamente, poiché, in caso contrario, potrebbero causare seri problemi ai piedi, spesso risolvibili solo con dolorosi trattamenti da parte del "pedicure". I tacchi troppo alti invece possono mettere a serio rischio la salute della colonna vertebrale, causando problemi quali la lordosi.
È per questo motivo che il criterio principale da chiamare in causa quando si compra un paio di scarpe deve essere la comodità e non la moda.
Altra importante regola da seguire nell'ambito dell'abbigliamento è quella di vestire sempre abiti confezionati in fibre naturali.
Tali fibre, come il cotone o la lana, infatti "respirano", mentre quelle sintetiche lasciano accaldati e sudati, creando l'ambiente ideale per la vita dei batteri.
Importante quindi è indossare mutande di cotone e evitare i "collant" sintetici, soprattutto per le donne soggette a infezioni vaginali.
Naturalmente tenere il corpo sempre perfettamente pulito è di vitale importanza: i capelli vanno lavati almeno una volta alla settimana, preferibilmente sotto l'acqua corrente in modo da ridurre al minimo il rischio di parassiti quali i pidocchi, molto più diffusi di quanto non si immagini.
Anche il problema della forfora può essere risolto con lavaggi regolari e con l'uso di un buono shampoo anti-forfora.
Per quanto riguarda invece l'igiene delle orecchie, trattandosi di organi molto delicati, è importante limitarsi a pulirle con acqua e sapone per rimuovere il cerume dal padiglione auricolare, mentre per le pulizie più profonde è meglio rivolgersi al dottore.
Problemi legati soprattutto all'adolescenza sono quelli dell'acne e dei punti neri che non si possono semplicemente imputare a cattive abitudini igieniche. È certo tuttavia che una scrupolosa pulizia personale apporta dei benefici.
Anche l'igiene della cavità orale è di primaria importanza, specie se si vuole evitare di ricorrere alle dolorose e costose cure del dentista: è bene lavare i denti dopo ogni pasto per almeno tre minuti, servendosi di uno spazzolino duro.
È inoltre necessario lavare ogni volta le mani dopo essere stati al gabinetto, in quanto pericolosi batteri delle feci e delle urine potrebbero trasferirsi, attraverso la carta igienica, sulle mani.
Le unghie vanno sempre tenute pulite perché lo sporco e i batteri non si infiltrino sotto di esse.
Anche i piedi vanno lavati ogni giorno e gli interstizi tra le dita vanno asciugati attentamente.
L'area genitale richiede un lavaggio giornaliero con acqua calda e sapone, ma vanno evitati deodoranti e detergenti troppo acidi che potrebbero intaccare la flora batterica ivi presente.
I tamponi interni e gli assorbenti esterni usati dalle donne durante il periodo mestruale vanno inoltre cambiati di frequente.
Per evitare infezioni urinarie quali la cistite è importante eseguire correttamente le operazioni di pulitura dopo la defecazione in modo da evitare il trasferimento di batteri dall'ano all'uretra.
Per quanto riguarda infine l'alimentazione, importante è ricordare che i cibi precotti devono essere tenuti sempre coperti e in luogo fresco.
La carne congelata, soprattutto il pollame, deve essere accuratamente scongelata prima della cottura, in quanto la salmonellosi (un grave tipo di intossicazione alimentare causata dai batteri della salmonella) può essere trasmessa da carne non ben cotta.
La verdura e la frutta devono essere sempre accuratamente lavate sotto acqua corrente. È fondamentale non dimenticare che, per quanto il frigorifero costituisca un importante aiuto per l'igiene, esso non ha la proprietà di uccidere i germi, ma solo di fermarne la riproduzione.
PERCHÉ SONO IMPORTANTI LE SCELTE ALIMENTARI NELLA CURA DELL'IGIENE DENTALE?
I rapporti fra alimentazione e igiene dei denti sono significativi almeno sotto due aspetti.
È ormai provato da una lunga serie di esperienze che il quantitativo di fluoro contenuto nella dieta di ogni giorno è un fattore importantissimo nel limitare l'insorgenza della malattia dentaria più frequente, la carie. Le popolazioni che usano per l'alimentazione acqua che contenga almeno una parte su un milione (1 ppm) di sali di fluoro presentano una incidenza di carie dentaria significativamente inferiore (fino al 50% in meno!) rispetto a popolazioni che consumano acqua a basso tenore di fluoro. Una importante misura preventiva consiste quindi nell'arricchimento dell'acqua potabile con fluoro e, ove ciò non si dimostri possibile, nella diffusione dell'abitudine di somministrare ai bambini piccole compresse al fluoro tutti i giorni (avendo però ben presenti i problemi relativi al sovradosaggio, che può portare a conseguenze patologiche).
Inoltre lo sviluppo di denti sani e resistenti alla carie necessita anche di apporti adeguati di calcio, fosforo e vitamina D nella dieta quotidiana.
Il secondo punto da sottolineare nel campo dei rapporti fra dieta e igiene dentaria è il ruolo determinante di certi cattivi costumi alimentari nello sviluppo della carie. È infatti accertato che un elemento necessario (anche se di per sé non sufficiente) per l'instaurarsi di tale malattia è costituito dalla proliferazione di certi batteri nella patina eterogenea che tende a formarsi sulla superficie dei denti, la cosiddetta placca dentaria. Se fra i costituenti della placca sono presenti zuccheri in notevoli quantità (in particolare il saccarosio) lo sviluppo dei batteri cariogeni è notevolmente facilitato. Particolarmente pericolosi sono quindi gli alimenti zuccherini (dolciumi), soprattutto quelli che per le loro caratteristiche di vischiosità e adesività sono in grado di attaccarsi fortemente ai denti (caramelle, cioccolato, ecc.). Non si tratta di abolire l'uso di tali cibi, che risultano particolarmente graditi proprio nel periodo più critico per la formazione della carie (l'infanzia e l'adolescenza), quanto di sensibilizzare i bambini e i genitori, con una adeguata educazione sanitaria, a una accurata igiene quotidiana della bocca. Un accorgimento importante consiste anzitutto nel non mangiare (né lasciar mangiare) cibi cariogeni la sera, prima di andare a letto. In tal caso infatti i resti di tali cibi zuccherini che rimangono attaccati ai denti vi resteranno con ogni probabilità per tutta la notte, venendo a mancare, nel sonno, l'azione detergente esercitata durante la veglia dai continui movimenti della lingua e delle guance. L'attività cariogena degli zuccheri, in queste condizioni, risulterà molto elevata.
PERCHÉ L'ACNE COLPISCE GLI ADOLESCENTI E SOPRATTUTTO I MASCHI?
L'acne colpisce gli adolescenti di entrambi i sessi tra i 14 e i l9 anni perché, proprio in questo periodo, aumenta da parte degli organi sessuali e delle ghiandole la produzione di ormoni, che trasformeranno il bambino in un adulto sessualmente maturo. Sotto l'influenza degli ormoni, e in particolare di quelli androgeni o maschili, le ghiandole sebacee della pelle, che producono quella quantità di sebo necessaria a mantenere la pelle elastica, diventano iperattive. L'eccessiva produzione di sebo causa una malattia chiamata seborrea, che provocherà a sua volta l'acne. Gli ormoni femminili, gli estrogeni in particolare, hanno effetto contrario, il che spiega almeno in parte il fatto che le ragazze siano meno predisposte all'acne dei ragazzi.
L'acne interessa solo la pelle del viso, del collo, delle spalle e del torace. Ne sono affetti, durante l'adolescenza, quattro ragazzi su cinque, ma la maggior parte supera il disturbo senza conseguenze.
Sintomo dell'acne è la presenza di "punti neri" o comedoni (piccole bollicine nere che ostruiscono lo sbocco del dotto sebaceo), accompagnati da pustole, rigonfiamenti sotto la pelle di colore rosso, molli e di varia grandezza. Un tempo si pensava che a determinare l'acne fossero i batteri che proliferano naturalmente nel sebo, ma in seguito si è scoperto che essi sono causa dell'infiammazione, ma non dell'acne in sé.
I comedoni non sono di per sé pericolosi, tuttavia se nel tentativo di spremerli si danneggiano gli strati più profondi della pelle, insorge l'infezione secondaria e ai comedoni si associano le pustole. Se non tormentati i comedoni tendono a sparire nel giro di una settimana; se si sviluppa l'infezione possono volerci mesi se non anni.
PERCHÉ È UTILE CONSULTARE IL MEDICO NEI CASI OSTINATI DI ACNE?
L'infezione secondaria è uno dei principali pericoli dell'acne, perché può causare cicatrici e altre lesioni, oltre che avere qualche contraccolpo psicologico: un adolescente felice ed estroverso, a causa dell'acne, può trasformarsi in un ragazzo chiuso e scontroso. Consultare il medico è allora indispensabile da due punti di vista: innanzitutto affinché venga prescritta la cura adeguata per ridurre l'infezione, in secondo luogo perché solo il medico è in grado di rassicurare psicologicamente il ragazzo, consigliandogli di seguire quelle norme igieniche che consentono un'efficace azione preventiva. In cosa consistono questi consigli? Giova innanzitutto partire dall'igiene quotidiana; la cura principale è la pulizia:
- occorre lavare le parti soggette, specialmente il viso, più volte al giorno con acqua calda e sapone;
- bisognerebbe lavare regolarmente anche i capelli, poiché la secrezione del cuoio capelluto aggrava l'acne; si evitino pertanto pettinature che coprano il viso;
- si devono mantenere scrupolosamente puliti pettini, spazzole, asciugamani e indumenti;
- è bene esporsi alle radiazioni solari;
- vanno evitati i cibi (es: cioccolata, dolci, insaccati ecc.) che si suppone provochino l'acne, sebbene in questo campo non esistano certezze assolute.
La cura è dunque frutto della collaborazione tra il medico e il paziente. È possibile rimuovere i comedoni con un apposito strumento, tuttavia l'operazione deve essere compiuta su consiglio del medico e con grande attenzione onde prevenire l'insorgere di infezioni.
PERCHÉ I CAPELLI POSSONO ESSERE DI DIVERSI COLORI E TIPI?
Il capello è costituito da una radice, che termina in un'estremità rigonfia chiamata bulbo pilifero, impiantata nel derma (lo strato più profondo della pelle), e da uno stelo, la parte visibile, dalla caratteristica struttura a scaglie sovrapposte.
Larghezza, grossezza e forma del capello sono determinati dalla struttura dello stelo che varia a seconda delle diverse razze umane: lo stelo presenta una sezione appiattita e oblunga (il che facilita l'avvolgersi a spirale) nelle razze negroidi; ha sezione ovale o rotonda nelle altre razze.
La varietà del colore dei capelli, dal nero al biondo platino, dipende dalla melanina, il pigmento contenuto nella corteccia dello stelo; i capelli sono tanto più scuri quanto maggiore è la quantità di melanina che contengono.
Anche il colore è un fattore legato all'ereditarietà: basta pensare alla differenza nella pigmentazione dei capelli delle varie razze. I capelli biondi sono legati a geni ereditari che prevalgono nella razza bianca e precisamente nei ceppi nordici; quelli neri sono prerogativa della razza negra e di quella gialla.
Struttura del capello
PERCHÉ SI FORMA LA FORFORA?
La forfora è una specie di polvere bianca costituita da piccole scaglie che si staccano dal cuoio capelluto e si uniscono formando degli agglomerati invisibili.
È un fenomeno normale legato alle stagioni dell'anno tant'è vero che si manifesta molto meno durante i mesi estivi e ciò fa pensare che l'aria aperta ed il tipo di vita in genere possano influire notevolmente su questa condizione.
Una forfora particolarmente abbondante però è un indice di disturbi a livello del follicolo pilifero e se associata a problemi di eccessiva secrezione di sebo (la sostanza grassa che lubrifica il capello) può sfociare nella calvizie. Si può cercare di combatterla attraverso l'uso di shampoo medicinali ad azione antibatterica o rendendo il cuoio capelluto più morbido e meno soggetto alla desquamazione con l'uso di oli medicinali.
PERCHÉ È IMPORTANTE MANTENERE IL CAPELLO SANO?
Le condizioni e la salute del capello sono strettamente connesse a quelle dell'intero organismo: quando ci sentiamo stanchi o depressi i capelli lo segnalano inequivocabilmente. Il capello è quindi una spia dello stato del nostro corpo e registra ogni disagio e squilibrio in atto.
Per avere e mantenere una chioma folta e sana bisogna quindi agire dall'interno cercando di condurre una vita regolare e avere un'alimentazione corretta a base di verdura, frutta e cereali ricchi di vitamine: tra le sostanze infatti che attivano la crescita e la vitalità del capello importantissime sono le vitamine, specialmente quelle del gruppo A.
È necessaria inoltre una buona igiene attuata con lavaggi settimanali e con l'utilizzo di uno shampoo adatto. Un criterio da tener presente in tale scelta è che il capello nella sua struttura è leggermente acido, per cui sono da evitare shampoo alcalini che, aggredendo troppo violentemente il manto di acidità, rendono il capello opaco e più attaccabile da batteri nocivi.
PERCHÉ I CAPELLI DIVENTANO BIANCHI?
Il fenomeno dell'incanutimento è in genere legato al processo di invecchiamento: con l'avanzare dell'età infatti la produzione di melanina tende a diminuire finché i nuovi capelli non ne ricevono più e crescono completamente bianchi. Non sono rari però casi di soggetti giovani che presentano chiome ingrigite: in genere si tratta di ereditarietà, ma anche fattori emotivi e psichici, come preoccupazioni e sofferenze, possono determinare un precoce imbiancamento dei capelli.
PERCHÉ SI PERDONO I CAPELLI?
L'evoluzione del capello segue un andamento stagionale per cui si osserva, specialmente nelle donne, una caduta in primavera e autunno, seguita entro breve tempo da una ricrescita. Quando però la caduta è progressiva e continua siamo di fronte al fenomeno della calvizie.
La calvizie si presenta in modo diverso nell'uomo e nella donna; l'uomo perde i capelli in zone ben determinate mentre nella donna la caduta è più diffusa e omogenea.
Questo inconveniente si verifica poi con maggior frequenza tra gli uomini che tra le donne. Il motivo di tale incidenza è dovuto al fatto che la calvizie è connessa con gli ormoni maschili, detti androgeni: tali ormoni agiscono in modo non equilibrato in corrispondenza del bulbo determinando effetti negativi sulla crescita del capello.
Altro tipo di caduta è quella seborroica; il sebo è la sostanza grassa secreta dalle ghiandole del cuoio capelluto per mantenerlo liscio ed elastico. Se però vi è un eccesso di produzione il capello è come avvolto da una patina che lo rende pesante e untuoso; inoltre il sebo ottura i pori della cute che si irrita e si squama (si manifesta cioè il fenomeno della forfora).
Spesso è durante la pubertà (con i mutamenti ormonali ad essa connessi) che appare una sovrapproduzione di sebo che in casi persistenti o mal curati può portare a massicce perdite di capelli.
È meglio non intervenire con prodotti ormonali ma cercare di ristabilire l'equilibrio attraverso una alimentazione molto dosata e osservando la massima igiene con lavaggi piuttosto frequenti, in media due volte alla settimana, usando shampoo medicati a ph acido contenenti estratti vegetali curativi.
PERCHÉ È IMPORTANTE FARE DELLO SPORT?
L'uomo, per sua natura, è portato ad esplorare ciò che non conosce,
a superare ogni ostacolo che si frapponga tra lui e l'oggetto del suo desiderio.
Da sempre, in questo suo procedere, si è trovato di fronte a certi limiti che il proprio
corpo non è riuscito a superare. Lo sport è nato proprio dalla lotta dell'uomo
contro questi limiti, nel tentativo di spingere all'estremo le possibilità del proprio
corpo e di renderlo capace di compiere imprese mai realizzate prima. Una conseguenza di tutto
ciò è il «record», il risultato migliore ottenuto in una gara, contro il quale l'atleta lotterà con tutte le sue forze per superarlo e per dimostrare che il suo corpo, attraverso lo studio dello stile e l'esercizio, è riuscito ad arrivare più in là.
Essere un atleta significa sviluppare il corpo armoniosamente e prepararlo così a sostenere lo sforzo di una gara. Che cosa bisogna fare per diventare un atleta?
Per sviluppare il vostro corpo armoniosamente, per sviluppare la muscolatura in modo uniforme e prepararla a sostenere le gare sportive di domani, occorre esercitarla costantemente.
Le parti del corpo di cui dovrete aver cura sono: i muscoli delle gambe, quelli dell'addome, il torace, i muscoli delle braccia e del collo.
Una delle condizioni fondamentali per ogni buon atleta è la respirazione.
Voi sapete che respirare significa immettere aria nei polmoni, ma noi aggiungiamo che respirare significa anche immettere forza e capacità nei vostri muscoli. L'ossigeno contenuto nell'aria viene trasportato dal sangue nei tessuti ed i muscoli, perciò, più ossigeno hanno a disposizione più sono efficienti. Ecco perché è importante respirare in modo regolare e a fondo prima, durante e dopo ogni sforzo fisico.
Parliamo ora dei movimenti che terranno in forma i vostri muscoli: vi consigliamo di compierli la mattina, quando vi alzate, e di farli durare non più di dieci minuti. Durante la notte avete riposato ed ora, appena fuori dal letto, sentite le membra intorpidite ed i muscoli rattrappiti.
Massaggiatevi con forza tutto il corpo per riattivare la circolazione del sangue.
Mentre dormivate avete respirato assai debolmente poiché un corpo, quando dorme, ha bisogno di pochissima aria.
Ora è il momento di respirare a fondo.
Intrecciate le dita e alzate le braccia tenendole schiacciate contro le orecchie.
Quindi, tenendole verso l'alto fino a sentirle schioccare, sollevatevi sulla punta dei piedi ed inspirate profondamente. Trattenete l'aria per qualche secondo, poi gettatela fuori ritornando con i talloni a terra. Ripetete l'esercizio tre o quattro volte: i vostri muscoli, così, faranno una buona colazione a base d'ossigeno e saranno pronti per i successivi esercizi della serie ginnica che vi proponiamo.
1) Per tenere in allenamento caviglia e polpaccio, trovate un punto d'appoggio e fate conto di correre, senza staccare la punta del piede dal pavimento.
Basterà che simuliate una ventina di passi di corsa e che appoggiate i talloni per terra. Infatti, ogni volta che, nella posizione corretta, il vostro tallone toccherà terra, il muscolo del polpaccio subirà un lieve stiramento.
2) Passiamo ora ai muscoli delle cosce.
Il primo esercizio consiste nel sollevare alternativamente i ginocchi all'altezza del torace, gettando indietro le braccia.
Il secondo nel sedersi lentamente sui talloni con il busto eretto e le braccia aperte.
3) È la volta dei muscoli dell'addome.
Il primo esercizio si esegue in piedi, con le mani sulle anche, gambe leggermente divaricate e rigide, piegando il busto in avanti e facendolo roteare, ora da un lato ora dall'altro.
Attenzione alla posizione della testa. Non bisogna guardare la punta dei piedi, ma tenere lo sguardo dritto davanti a sé.
Il secondo si compie in terra. Sdraiatevi su un tappeto e, tenendo le braccia allungate dietro di voi ripete il primo esercizio descritto nel punto 2) portando le ginocchia verso il torace e cercando, se possibile, di mantenere le gambe sollevate da terra. Per aiutare lo sviluppo del torace in ampiezza ed in capacità, eseguite questo esercizio: prima si portano le braccia tese in avanti, quindi si lanciano ai lati, con le palme rivolte in alto, respirando il più profondamente possibile, in punta dei piedi.
4) Siamo così giunti ai muscoli delle braccia e del collo.
Incominciate con un esercizioi molto semplice: immaginate d'essere un vigile che dirige il traffico. Le braccia aperte, con le palme rivolte in alto, toccano ora una spalla ora l'altra.
Proseguite con un esercizio un po' più faticoso. Appoggiate le mani sul tappeto all'altezza delle spalle, quindi sollevatevi a forza di braccia e ritornate lentamente al punto di partenza cercando di non finire, di schianto, pancia a terra.
Tornate in piedi non appena siete stanchi e, respirando profondamente, articolate il collo avanti, indietro, ai lati, in tondo.
Terminate la vostra ginnastica mattutina con delle buone respirazioni ed aiutatevi in questo facendo girare le braccia come le pale di un mulino a vento. Siete ormai pronti per affrontare la giornata... e il vostro futuro, in ottima forma.